Non c’è nulla di scontato nella vita!

Viviamo con il pilota automatico.

Molte cose sfuggono alla nostra attenzione.

Non ci accorgiamo della bellezza che ci circonda, non ci accorgiamo delle ricchezze che abbiamo, degli affetti che ci circondano.

Diamo molte cose per scontate.

Poi, un bel momento, arriva un virus che ci costringe a cambiare vita e improvvisamente ci accorgiamo di quanto ci manca la natura, di quanto bella è la città in cui viviamo e che non possiamo più frequentare, di quanto fortunati siamo ad essere liberi e con un lavoro e di quanto ci mancano le persone a cui fino a poco prima facevamo fatica a mostrare il nostro affetto.

Nella vita non c’è nulla di scontato e sarebbe bello che non servisse un’epidemia per farcelo capire.

Ma ora che siamo in questa situazione cerchiamo per lo meno di ricavarne qualche lezione importante.

Quando sarà tutto finito non riaccendiamo quel maledetto pilota automatico.

Continuiamo a stupirci per ogni boccata d’aria fresca che inspiriamo, per ogni abbraccio dato e per ogni persona amica incontrata lungo il cammino in una città piena di gente.

Non aspettiamo la prossima crisi per risvegliarci.

Per rendere la vita difficile al virus COVID19!!!

Assumere:  VITAMINA D, PROBIOTICI E ALCALINIZZANTI!!

  • VITAMINA D 2000, 1 CPR DIE, DA SCIOGLIERE IN BOCCA.
  • PROBACTIOL PLUS CPS, 1 DIE DA DEGLUTIRE CON ACQUA.
  • BASENTABS CPR 2 DIE DA DEGLUTIRE CON ACQUA.

Saturare gli ambienti con OLI ESSENZIALI di timo, lime, ecc.

E aumentare le DIFESE IMMUNITARIE con, per es:

  • KAPPAPHIT 8 BST, 1 DIE IN ACQUA (micoterapia)

 

Alimentarsi con dieta alcalina ricca di frutta e verdure!!!

Pochi carboidrati, carni e latticini.

 

Dott.  Bruno Borioni

La fatica di gestire l’incertezza!

Gli esseri umani amano pianificare e avere la sensazione di gestire il loro futuro.
In fondo la nostra vita è scandita da passaggi quasi obbligati: l’infanzia con la presenza costante dei genitori, la scuola, l’università e il lavoro.
Poi la pianificazione della vita familiare ed economica e infine la pianificazione della vecchiaia.
Giusto o sbagliato che sia pianificare ci da la sensazione di essere in controllo di ciò che ci accade e questo riduce lo stress e l’ansia per il futuro.
Tuttavia questa tendenza a pianificare ci disabitua all’incertezza che è, e sempre sarà, presente nella vita di tutti noi.
Perdita, cambiamenti lavorativi, diverse fasi economiche, malattie si mettono di traverso e interrompono quel cammino che noi tutti speriamo sia il più lineare possibile.
Ora, come se non bastasse, ci si mette di mezzo perfino un’epidemia!
Davanti a questo possiamo parlare di sfortuna e gettare le armi.
Oppure possiamo rimboccarci le maniche e affrontare un problema alla volta.
Abbiamo la possibilità di uscire rafforzati da questa esperienza se saremo capaci di trarre alcune importanti lezioni:
1. La vita è incerta e dobbiamo rimanere capaci di accettare il cambiamento
2. Ogni problema può diventare un mattone per costruire una versione più forte di noi stessi
3. Concentriamoci sulle cose che possiamo controllare
4. Impariamo ad essere grati per ciò che abbiamo anche prima di essere vicini a perderlo
5. Impariamo a dare il giusto valore alle cose
Gestire l’incertezza è faticoso ma è anche un grande allenamento.
Ora possiamo imparare a fare dell’incertezza una nostra alleata.

Filosofia: come affrontare il coronavirus.

La giusta filosofia per affrontare il Coronavirus In questi giorni così critici e problematici, sembra doveroso condividere alcuni ragionamenti e riflessioni in merito all’atteggiamento e all’approccio che tutti noi dovremmo avere in questa battaglia universale contro un nemico invisibile: il Coronavirus.

Vi invitiamo dunque a prenderla con filosofia, il che non significa minimizzare o fingere che nulla sia cambiato rispetto a prima; significa bensì essere pienamente consapevoli della gravità della situazione e saperla accettare con serenità d’animo.

Questo fondamentale concetto della tranquillità dell’animo umano, sul quale hanno scritto bellissime pagine Seneca e Plutarco, ci permette di comprendere come sia decisivo lavorare su noi stessi in un momento storico in cui ci riscopriamo fragili e impotenti di fronte a un evento così improvviso e inaspettato, che assume le sembianze di un virus.

Affinché vi sia accettazione cosciente e non rassegnazione, il confine fra i due stati d’animo è infatti assai labile, sono necessarie consapevolezza critica e conoscenza, che costituiscono i baluardi ai quali fare riferimento e gli unici antidoti possibili contro le disgrazie e le sventure. A tal proposito, sono illuminanti le parole di Galeno, medico e filosofo greco del secondo secolo dopo Cristo: “E’ nobile non affliggersi e sarà esempio primario di grandezza d’animo. L’uomo saggio ricorda a se stesso continuamente le disgrazie che possono accadere; l’uomo bensì non saggio, ma che comunque non vive come una bestia, da ciò che accade quotidianamente viene anche lui incitato alla conoscenza delle cose umane”.

Diversi secoli prima, anche Aristotele, uno dei più illustri progenitori del pensiero filosofico occidentale, aveva evidenziato come nessuno sia immune dalle sciagure, ma, mentre lo stolto crede erroneamente che accadano solo a lui e che non vi sia alternativa alla disperazione, il saggio è consapevole del fatto che le sventure possano colpire tutti e, di fronte alla disgrazia, reagisce elegantemente e con il sorriso, detenendo la rilevante capacità di guardare oltre e di scorgere una situazione futura migliore.

Le acute riflessioni di Aristotele e Galeno sono mirabili esempi di quella saggezza antica, che dobbiamo necessariamente tenere in considerazione e custodire come un tesoro prezioso, a maggior ragione oggi. Non dobbiamo avere timore di attingere ancora una volta alla sapienza dell’antichità, in quanto, come asseriva Martin Heidegger: “Rammemorare l’inizio non è fuga nel passato, ma è disponibilità per l’avvenire”.

La riflessione filosofica serve proprio a ricordarci la precarietà della condizione umana e, al contempo, ci impone di indagare noi stessi, fin negli abissi più profondi e misteriosi del nostro io, per far emergere una sempiterna verità: non tutto dipende da noi e dalla nostra volontà, ma è necessario lottare, con intelligenza e temerarietà, per scovare il lato positivo e trarre il meglio anche dinanzi alle situazioni più avverse e ostili.

Un ultimo pensiero prima di concludere:

E’ vero che il virus ci separa e ci isola, ma come singole entità, mentre ci unisce in un più ampio compito di responsabilità collettiva, in cui ognuno è tenuto a fare la propria fondamentale parte. Ognuno di noi deve sacrificarsi e rinunciare a qualcosa in nome di un bene comune e più grande: Sant’Agostino lo chiamava “male minore”, dal momento che ti permette di raggiungere ed ottenere un bene superiore, che in questo caso consiste non nella salvaguardia del pianeta, bensì dell’umanità stessa.

 

Chiusi in casa

Chiusi in casa, ma non per questo passivi!!

Stiamo vivendo una situazione complessa che sembra la trama di un film di fantascienza.

Persone bloccate a casa, città deserte, attività chiuse e un virus che continua a dilagare.

Ci sono norme e istruzioni da seguire e su questo non si discute.

Se si deve stare a casa lo si fa, ma non per questo dobbiamo diventare passivi e mettere a repentaglio le buone abitudini.

A casa possiamo continuare a curare la nostra alimentazione e magari perfino correggere alcuni vizi difficili da eliminare, come la colazione al bar per esempio.

A casa possiamo fare meditazione selezionando 20 minuti al mattino e 20 alla sera.

Possiamo aumentare il tempo da dedicare a bambini e ragazzi magari giocando o dedicandoci a qualche hobby.

Sempre a casa possiamo fare attività fisica a corpo libero o magari con piccoli attrezzi e anche in questo caso magari suddividendo l’allenamento in due momenti da 20-30 minuti ciascuno.

E poi possiamo dedicarci allo studio, alla lettura e alla crescita personale.

Quello che non dobbiamo fare è poltrire sul divano davanti alla televisione, perché la passività nuoce al corpo e allo spirito.

Manteniamo vive le nostre routine e possiamo uscire da questa emergenza più forti di prima.

Come affrontare il senso di impotenza!

Come affrontare il senso di impotenza!
Nelle situazioni di grande stress come quella attuale, una delle cose più pesanti e difficili da gestire è il senso di impotenza.
Quando una situazione sembra ingestibile e fuori dal nostro controllo lo stress si amplifica fino a diventare intollerabile.
Sono situazioni ben conosciute negli ambienti dei militari d’elite che si trovano spesso di fronte a situazioni che sembrano non offrire alcuna via di scampo.
Oggi per via dell’epidemia che si sta diffondendo in modo violento in Europa, molti di noi si sentono in questa situazione, ma sono privi del bagaglio di addestramento che permette ai militari d’élite di superare situazioni che sono ben più pericolose di queste.
Ecco qui alcuni passi concreti:
1) Fissare dei goal, degli obiettivi concreti e piccoli. Anzi sarebbe utile puntare all’obiettivo più alla propria portata e dimenticare gli altri aspetti. Nel caso di questa epidemia ha poco senso essere aggiornati sul numero di contagi (cosa utile per gli addetti e gli esperti) e invece concentrarsi concretamente sulle norme da seguire per ridurre i rischi.
2) Concentrarsi su alcune abitudini sotto il nostro controllo e mantenere alto il senso di scopo. Ossia ricordarsi costantemente il perché, si sta in isolamento in modo che la frustrazione non prevalga sulla motivazione.
3) Curare il proprio autodialogo, sentire le frasi che girano per la testa e quando sono fuori controllo, quando cioè ci accorgiamo che il nostro dialogo è negativo, riportare a galla gli obiettivi e il senso di scopo per riportare la quiete.
4) Mantenere la calma, non farsi prendere dal panico perché nel panico perdiamo lucidità e commettiamo errori a discapito nostro e degli altri. Possiamo usare per questo la meditazione o tecniche come la respirazione tattica.
Nelle situazione di grande difficoltà dobbiamo sforzarci di concentrarci sulle cose che sono sotto il nostro controllo e di mettere in disparte le altre.
È l’unica soluzione che abbiamo per non soccombere.

Modulo Autocertificazione

Il sottoscritto _____________________________________, nato il _________ a ____________, residente in ___________________, via__________________________, identificato a mezzo __________________ nr. _____________________ utenza telefonica _________________, consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale (art 495 c.p.)
DICHIARA SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ ……..


 

PROTOCOLLO IMMUNITA’

PROTOCOLLO IMMUNITA’ – “coronavirus”  (Dr. Mastrodonato)

SILVER BLU T  spray topico, con argento microcolloidale:  su mucose e per lavarsi le mani; 2-3 volte al di sul cavo orale e nelle fosse nasali e sulla cute.

ECHINACEA 400 f:  stimola le difese immunitarie:  1 f da bere la sera;

BIODIT VITA 500 cpr astragalo, withania, eleuterococco, curcuma e chiretta verde: 1 cpr mattino e sera, lontano dai pasti;

KAPPAPHYT 8 bst; con funghi medicinali Cordyceps (cordyceps sinensis); agaricus (agaricus blazei murril); rheishi (ganoderma lucidum; maitake (grifola frondosa); shitake (lentinus edodes);  1 bst die, il mattino a digiuno.

(BIODIT UNO gtt: estratti vegetali associati e combinati in giusta proporzione per favorire il riequilibrio psico-fisico e le difese immunitarie. Astragalo, Echinacea, Maitake, Uncaria, Tabebuja ipe e Baptisia. 20 gtt 3 volte al dì, a digiuno in acqua😉)

COLOSTRUM UNICIS  400 cps sostiene l’immunità agendo come riequilibrante nell’intestino e migliorando l’utilizzazione di fattori nutrizionali. 1 cps mattino e sera, lontano dai pasti.

MUCOSIN cpr. Orosolubili. N acetilcisteina e vitamina C.  3 volte die, da sciogliere in bocca, in caso di mucosità.

Jesi, 07/03/2020                                             

                                                                       Dr. Bruno Borioni

Micronutrizione a sostegno dell’immunità

Micronutrizione a sostegno dell’immunità
Le funzioni principali del sistema immunitario consistono nel proteggere l’organismo umano da infezioni ad opera di microrganismi patogeni quali virus e batteri, riparare danni ai tessuti e fornire una sorveglianza continua contro lo sviluppo di cellule tumorali.
Per svolgere appieno le sue funzioni, il sistema immunitario necessita di un adeguato apporto di macro- e micronutrienti.
Le carenze micronutrizionali gravi sono frequenti nei paesi in via di sviluppo, mentre nei paesi industrializzati sono endemiche le carenze subcliniche dovute per lo più a diete a base di alimenti processati, ricche di calorie ma povere di nutrienti.
I principali micronutrienti classici (vitamine e minerali) che sostengono il normale funzionamento del sistema immunitario e le difese naturali in generale sono:
– vitamina D
– vitamina C
– zinco
– selenio
– magnesio.
Oltre a questi, numerosi studi clinici hanno mostrato che alcuni principi attivi contenuti negli estratti di piante come la curcuma e l’echinacea possono modulare (nel caso della curcuma) o stimolare (nel caso dell’echinacea) le difese immunitarie.
In ultimo, non possiamo dimenticare il ruolo del microbioma e delle funzioni barriera degli epiteli, che costituiscono il primo livello di difesa nei confronti dei patogeni. Il nostro organismo è costantemente a contatto con trilioni di batteri, virus, funghi e altri microrganismi che contribuiscono al mantenimento dell’integrità delle mucose e quindi delle difese immunitarie. Il muco riveste gli endoteli di tutti i tessuti e costituisce la prima barriera fisico/chimica contro l’ingresso di microrganismi patogeni. Per questo motivo è importante supportarne la normale produzione e composizione.
Vitamina D
Da tempo nota per i suoi effetti sul controllo dell’omeostasi del calcio e la salute dell’osso, oggi sappiamo che la vitamina D ha effetti importanti anche nella regolazione delle funzioni immunitarie. Il suo recettore VDR (Vitamin D receptor) è espresso in ogni cellula immunitaria del nostro organismo: linfociti B e T, monociti, macrofagi e cellule dendritiche. Le stesse cellule immunitarie sono in grado di convertire il 25(OH)D3 nella forma attiva 1,25(OH)2D3, responsabile dell’attività immuno-regolatoria (Sassi F. et al., 2018; Lin R, 2016).
La vitamina D viene assunta con gli alimenti solo in piccola parte (20%), il resto è prodotto a seguito dell’esposizione alla radiazioni solare (in particolare agli UVB) per conversione di un derivato del colesterolo nella provitamina D colecalciferolo. Questo processo avviene nel derma cutaneo. La vitamina D3 così prodotta viene in seguito attivata mediante due reazioni di idrossilazione, la prima a livello epatico e la seconda a livello renale (Sassi F. et al., 2018).
La forma attiva della vitamina D agisce stimolando la sintesi di defensine e catelicidine, due famiglie di peptidi antibatterici che vengo sintetizzate da macrofagi, monociti e altre cellule dell’immunità innata, così come dalle cellule dell’epitelio intestinale. Inoltre, l’1,25(OH)2D3 è in grado di stimolare la chemiotassi delle cellule dell’immunità e di potenziare l’attività fagocita dei macrofagi, potenziare le funzioni di barriera degli epiteli e agire come modulatore della permeabilità intestinale. L’effetto complessivo sull’immunità innata è quindi stimolatorio e favorisce la clearance di microrganismi patogeni quali batteri, funghi e virus (Lin R, 2016; Sassi F. et al., 2018; Wu D. et al., 2019).
La vitamina D è inoltre in grado di modulare l’espressione e l’attività delle cellule dell’immunità acquisita Th1 e Th17 (riducendone l’attività e la sintesi di citochine proinfiammatorie), Th2 e Treg 1 (potenziandone, al contrario, l’attività), e APC (antigen presenting cell), come le cellule dendritiche, che fanno da ponte tra i due bracci dell’immunità (Bivona G et al., 2018; Sassi F. et al., 2018; Wu D. et al., 2019). Si ritiene che l’effetto complessivo della vitamina D sulle cellule dell’immunità acquisita sia mediato proprio dalla sua azione sulle cellule dendritiche, e che la loro maturazione venga direzionata verso un fenotipo tollerante (Wu D. et al., 2019).
Una recente metanalisi di 25 studi clinici ha evidenziato come l’incidenza di infezioni acute del tratto respiratorio era notevolmente più bassa nei pazienti che facevano supplementazione con vitamina D (Chang SW&Lee HC, 2019; Martineau AL et al., 2017).
Adeguati livelli ematici di vitamina D sono quindi necessari per il corretto funzionamento del sistema immunitario, sia in termini di potenziamento delle difese immunitarie innate contro microrganismi patogeni, sia per regolare l’attività della risposta immunitaria acquisita.
La dose giornaliera consigliata è di 2000UI. Gli esperti del ministero della salute affermano che la somministrazione giornaliera è preferibile rispetto ai boli bisettimanali o mensili. L’Efsa e la comunità europea autorizzano quindi i prodotti di integrazione alimentare contenenti il prezioso ormone-vitamina a utilizzare il claim: La vitamina D contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario.
Vitamina C
L’acido ascorbico, o vitamina C, è ben nota per il suo effetto antiossidante e immunomodulante. Il contenuto di vitamina C nelle cellule immunitarie varia da 3,5 a 1,5 μΜ, a seconda del tipo di cellula considerata, e riflette la concentrazione plasmatica di circa 50 μΜ, in un soggetto che consuma giornalmente una quota di vitamina C superiore a 100mg (Ang A et al., 2018).
La quota intracellulare di vitamina C è estremamente importante, essendo cofattore di numerosi enzimi coinvolti nel metabolismo e nel controllo epigenetico delle cellule immunitarie (Ang A et al., 2018).
La vitamina C è fondamentale per il mantenimento dell’integrità delle barriere mucosali, ad esempio nel tratto gastrointestinale e respiratorio: supporta infatti la sintesi del collagene e protegge le membrane cellulari allo stress ossidativo. È coinvolta nella regolazione della differenziazione, proliferazione e attività delle cellule immunitarie, tra cui macrofagi, neutrofili e linfociti T; potenzia l’azione dei linfociti natural killer, e l’attività chemotattica e fagocitica dei macrofagi; promuove la sintesi di anticorpi. Aumenta inoltre la sintesi delle proteine del complemento, e contribuisce a controllare lo stato ossidativo delle cellule coinvolte nelle reazioni immunitarie, rigenerando i sistemi antiossidanti endogeni (glutatione e vitamina E) (Gombart AF et al., 2020). L’Efsa e la comunità europea autorizzano quindi i prodotti di integrazione alimentare contenenti la vitamina C a utilizzare il claim: La vitamina C contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario. L’apporto di vitamina C andrebbe frazionato nel corso della giornata per ottimizzare l’assorbimento e il metabolismo. Una somministrazione di 500mg bis in die sono un ottimo compromesso tra farmacocinetica della sostanza e compliance.
Zinco
Lo zinco è un metallo di transizione fondamentale per numerosi processi cellulari di crescita, differenziamento, riparazione, metabolismo e mantenimento dell’integrità e funzionalità; è altresì un modulatore molto importante della risposta immunitaria.
Si stima che circa il 30% della popolazione mondiale sia carente di zinco, causando circa 800.000 morti all’anno, favorendo lo sviluppo di diarrea e polmonite batterica (in particolar modo in bambini
1 Th1 e Th17 sono fondamentali per la risposta ai microrganismi patogeni intracellulari, mentre i Th2 rispondono alle infezioni extracellulari e contribuiscono alla risposta umorale. Un’iperattivazione dei Th1 e Th17 è stato associato allo sviluppo di malattie autoimmuni (Wu D. et al., 2019).
e anziani), e contribuendo all’invecchiamento e deterioramento del sistema immunitario (Immunosenescenza – Wu D. et al., 2019).
Lo zinco è quindi un elemento fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi immunitaria: la sua carenza ha conseguenze significative sia sull’immunità innata che su quella adattativa. Agisce infatti come modulatore della proliferazione dei Th1, favorisce la risposta anticorpale, l’attività dei linfociti natural killer e quella fagocita dei macrofagi, lo sviluppo dei Treg e delle cellule dendritiche (Wu D. et al., 2019).
La correzione della deficienza di zinco attraverso la sua supplementazione riduce la mortalità per malattie infettive (Wu D. et al., 2019). Per questi motivi l’Efsa e la comunità europea autorizzano i prodotti di integrazione alimentare contenenti zinco a utilizzare il claim: Lo zinco contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario. L’apporto di zinco deve essere giornaliero vista la scarsa capacità dell’organismo di immagazzinare questo metallo. Andrebbero preferite forme ad alta biodisponibilità come i bisglicinati, che tra l’altro non risentono della contemporanea assunzione di altri metalli.
Selenio
Il selenio è un micronutriente essenziale che svolge un ruolo fondamentale durante lo sviluppo embrionale e in un’ampia varietà di altre funzioni, incluse quelle del sistema immunitario. Il sistema immunitario necessità di un adeguato apporto giornaliero di selenio, la cui biodisponibilità dipende da numerosi fattori tra cui la forma con cui il selenio viene assunto, la sua conversione in metaboliti, e fattori genetici dell’individuo che influenzano il metabolismo del selenio stesso (Havery JC&Hoffmann PR, 2018).
Una delle forme più bioaccessibili con cui il selenio può essere assunto è la selenometionina, anche se comunemente vengono utilizzate altre forme come il selenito di sodio. Il selenio viene quindi incorporato nelle selenoproteine in forma di selenocisteina. Nell’uomo sono state individuate 25 selenoproteine, alcune delle quali svolgono funzioni enzimatiche molto importanti per l’omeostasi del sistema immunitario (Havery JC&Hoffmann PR, 2018).
Gli effetti della carenza di selenio si manifestano sia sull’immunità innata che su quella acquisita: il suo adeguato intake è fondamentale per la modulazione dell’attivazione di linfociti B e T; la sintesi di anticorpi; la migrazione dei macrofagi e la modulazione della loro attività (conversione ed equilibrio M1-M2); l’attività dei linfociti natural killer (Havery JC&Hoffmann PR, 2018). Per questi motivi l’Efsa e la comunità europea autorizzano i prodotti di integrazione alimentare contenenti zinco a utilizzare il claim: Il selenio contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario.
Una integrazione giornaliera compresa tra i 40 e i 80 microgrammi al giorno rappresenta una scelta ideale in termini di efficacia e tollerabilità.
Magnesio
Al di là del suo ruolo fondamentale come cofattore di oltre 300 enzimi cellulari, il magnesio svolge un ruolo importante anche nella modulazione della risposta immunitaria. Contribuisce alla differenziazione e la proliferazione dei linfociti B e T; è coinvolto nell’attivazione di macrofagi e leucociti; è un cofattore molto importante per la produzione di anticorpi e nella citolisi mediata da anticorpi (Gombart AF et al., 2020; Chaigne-Delalande B&Lenardo MJ, 2014).
La carenza di magnesio nell’uomo è associata ad uno stato di infiammazione cronica (Chaigne-Delalande B&Lenardo MJ, 2014). Il magnesio è presente in molte acque minerali, alimenti e integratori alimentari. Le forme a migliore biodisponibilità sono i sali organici come il glicerofosfato e i chelati. Queste forme non danno generalmente effetti indesiderati gastrointestinali e permettono di ottenere gli effetti salutistici con apporti fisiologici di magnesio (100-200mg/die).
Curcumina e altri principi attivi di origine vegetale
La curcuma (Curcuma longa) è una pianta della famiglia delle Zingiberaceae originaria del Sud-Est Asiatico e dell’India, la cui radice è usata in cucina come spezia e conosciuta per le sue proprietà
terapeutiche da centinaia di anni. I principi attivi più noti per le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti sono i curcuminoidi (di cui la curcumina è la molecola più studiata) e i turmeroni.
L’attività immunomodulatoria si manifesta a carico delle cellule dell’immunità quali cellule dendritiche, macrofagi e linfociti T e B, attraverso la modulazione dell’attività di NFkB e le vie di segnalazione intracellulare JAK/STAT (Catanzaro M et al., 2018).
A dispetto della sua elevata efficacia, la curcuma ha una bassa biodisponibilità: viene rapidamente metabolizzata dal microbioma intestinale e dal fegato, riducendo la sua attività terapeutica; per questo motivo è importante utilizzare forme di somministrazione che ne aumentino la biodisponibilità, mantenendo al contempo il profilo di sicurezza ottimale della pianta.
Nuove tecniche di farmacologia applicata hanno permesso di sviluppare formulazioni innovative in cui la sostanza attiva viene veicolata da una matrice di galattomanannani di origine naturale. Queste forme “retard” rilasciano gradualmente la curcumina in prossimità dell’enterocita garantendo la massima efficacia con l’utilizzo di soli 100mg di curcuminoidi.
Tra le altre piante utilizzate nella tradizione popolare e a cui si attribuiscono proprietà immunostimolanti, è interessante citare il genere Echinacea ed in particolare le specie E. purpurea, E. angustifolia e E.pallida. L’Echinacea è una pianta della famiglia delle Asteraceae, originaria del continente americano, utilizzata da secoli per trattare le patologie delle vie respiratorie. Alla pianta si associano effetti antinfiammatori, antivirali e antimicrobici (Catanzaro M et al., 2018) con l’apporto giornaliero di 200-400mg di estratto secco.
Microbioma e funzioni di barriera degli epiteli
Il microbioma, l’insieme dei microrganismi simbionti che vivono a contatto con il nostro organismo, è parte integrante delle nostre difese immunitarie. Un microbioma equilibrato e ben strutturato (in eubiosi) contrasta la colonizzazione da parte di microrganismi patogeni e supporta i processi dell’immunità innata e adattativa. Il microbioma impedisce direttamente la colonizzazione dell’epitelio da parte di microrganismi patogeni, mediante l’occupazione stabile di nicchie ecologiche disponibili, mediante competizione per le risorse nutritive, attraverso la metabolizzazione del muco intestinale con liberazione di fucosio (in gradi di inibire la virulenza di molti batteri e virus), attraverso la stimolazione della produzione di peptidi antimicrobici e IgA secretorie e la produzione di acidi grassi a catena corta (Kamada N et al., 2013).
Gli epiteli costituiscono una importante barriera fisica alla penetrazione di microrganismi patogeni, e sono parte integrante dei meccanismi dell’immunità innata. Due elementi svolgono un ruolo particolare:
– lo strato di muco che riveste gli epiteli;
– le giunzioni serrate che sigillano gli epiteli mantenendo uno stato di “permeabilità controllata” a livello degli epiteli stessi.
Il muco è un fluido viscoso costituito da una intricata rete di mucine, polipeptidi altamente glicosilati e contenenti elevati livelli di treonina e serina. Un elemento importante è il fucosio, uno zucchero altamente espresso nelle mucine intestinali, che svolge un ruolo fondamentale nella modulazione della virulenza e della replicazione dei microrganismi patogeni (Okumura R&Takeda K, 2018).
Le giunzioni serrate sono costituite essenzialmente dalle proteine claudine e occludine e sono fondamentali nella regolazione della corretta permeabilità intestinale e degli epiteli in generale. Alcuni metaboliti batterici, come il butirrato prodotto dal metabolismo delle fibre, sono in grado nell’intestino di stimolare la secrezione di muco da parte delle cellule mucipare caliciformi; l’indolo, un metabolita derivante invece dal metabolismo batterico del triptofano, è in grado di aumentare l’espressione di claudine e occludine, proteine fondamentali per la formazione delle giunzioni serrate (Okumura R&Takeda K, 2018).
Gli acidi grassi a catena corta e i derivati del metabolismo del triptofano esercitano effetti immunomodulatori su macrofagi e neutrofili, e potenziano la sintesi di anticorpi (IgA secretorie) da parte dei linfociti B (Delgado S et al., 2020).
Intervenire con la dieta e con la corretta integrazione a supporto del microbioma e sulle funzioni di barriera degli epiteli può contribuire in maniera determinante nel rinforzare e modulare la risposta immunitaria dell’organismo.
I probiotici possono essere utilizzati per l’integrazione avendo cura di preferire ceppi di documentata efficacia e formulazioni che garantiscono un adeguato apporto di organismi vivi e vitali. Un apporto di prebiotici inferiore ai 2-3 grammi al giorno è generalmente tollerato dalla maggior parte dei pazienti. Gli HMO si sono affacciati solo recentemente nel mondo dell’integrazione alimentare nel soggetto adulto. I dosaggi raccomandati sono 250mg-1g/die in qualsiasi momento della giornata.
BIBLIOGRAFIA
Ang A, Pullar JM, Currie MJ, Vissers MCM (2018). Vitamin C and immune cell function in inflammation and cancer. Biochemical Society Transactions 46 1147–1159
Avery JC, Hoffmann PR (2018). Selenium, Selenoproteins, and Immunity. Nutrients 10, 1203
Bivona G, Agnello L, Ciaccio M (2018). The immunological implication of the new vitamin D metabolism. Centr Eur J Immunol 43 (3): 331-334
Catanzaro M, Corsini E, Rosini M, Racchi M, Lanni C (2018). Immunomodulators Inspired by Nature: A Review on Curcumin and Echinacea. Molecules 23, 2778
Chang SW, Lee HC (2019). Vitamin D and health – The missing vitamin in humans. Pediatrics and Neonatology 60, 237-244
Delgado S, Sànchez B, MArgolles A, Ruas-Madiedo P, Ruiz L (2020). Molecules Produced by Probiotics and Intestinal Microorganisms with Immunomodulatory Activity. Nutrients 12, 391
Gombart AF, Pierre A, Maggini S (2020). A Review of Micronutrients and the Immune System–Working in Harmony to Reduce the Risk of Infection. Nutrients 12, 236
Lin R (2016). Crosstalk between Vitamin D Metabolism, VDR Signalling, and Innate Immunity. BioMed Research International. Volume 2016, Article ID 1375858, 5 pages
Okumura R, Takeda K (2018). Maintenance of intestinal homeostasis by mucosal barriers. Inflammation and Regeneration 38:5
Sassi F, Tamone C, D’Amelio P (2018). Vitamin D: Nutrient, Hormone, and Immunomodulator. Nutrients 10, 1656
Wu D, Lewis ED, Pae M, Meydani SN (2019). Nutritional Modulation of Immune Function: Analysis of Evidence, Mechanisms, and Clinical Relevance. Front. Immunol. 9:3160

EMERGENZA CORONAVIRUS

EMERGENZA CORONAVIRUS: NESSUN ALLARMISMO, MA SOLO MISURE DI PREVENZIONE

TRIAGE TELEFONICO!!   “una telefonata salva la vita” e dalla diffusione pandemica!

Obiettivo: ridurre al minimo le occasioni di contatto tra pazienti che presentano sintomi compatibili con un sospetto di una affezione respiratoria di probabile origine virale suggestiva per COVID-19 e altri pazienti.

In caso di sintomi influenzali, e questo è il periodo, anche una febbre non troppo alta ma persistente, è bene che non ci si muova verso lo studio del MMG, della CA, né verso l’ospedale, se non dopo un contatto telefonico, con i numeri di pubblica utilità creati a livello nazionale e regionale su questa infezione.

Gli assistiti con febbre e sintomi influenzali respiratori sospetti NON vengano in studio!

Aumentiamo la disponibilità telefonica e pertanto abbiamo attivato un “triage telefonico” apposito per valutare i casi! E poi consigliare gli step da seguire.

Riduciamo i rischi inutili!

Se non si rispetta quanto sopra dobbiamo ESPELLERE IN MANIERA “RUVIDA” E NEGARE LE VISITE !!! 

Anche le visite domiciliari dovranno prima essere valutate, telefonicamente!!!

Attenzione che l’ambulatorio medico può essere il luogo migliore per contagiarsi!

Chi ha sintomi DEVE restare a casa!!! Non andare altresi’ al pronto soccorso o alla Guadia medica!! 

La mascherina  NON serve per chi NON ha sintomi, ma per chi ha sintomi!!!

Si a contatti telefonici!! Daremo i giorni di malattia senza problemi!!

Si può altresì chiamare il numero telefonico del Ministero della sanità preposto: il 1500.

Personale preposto vi farà delle domande mirate per capire la vostra situazione, se è il caso verrà attivato il 118 per l’invio di una apposita ambulanza, che seguirà un percorso di diagnostica mirata al caso.

Mi raccomando ditelo a quanti più possibile. Ormai il Coronavirus è in ITALIA. Purtroppo è arrivato.

Nei prossimi giorni, presumibilmente, saranno suggerite una serie di linee guida proposte dalle organizzazioni internazionali che saranno recepite dallo Stato, dalle Regioni, dai Comuni. Noi dobbiamo semplicemente – si fa per dire – fare lo sforzo di rispettare quelle regole. In questo momento non c’è tempo per l’improvvisazione. Non c’è tempo di dire “Io non credo a quel che mi dicono le istituzioni”. Non c’è tempo per fake news, teorie del complotto, negazionismo. È un’emergenza sanitaria, questa, che non riguarda noi come singoli, ma che ci riguarda come comunità e come sistema Paese.

Noi dobbiamo essere parte della soluzione e non parte del problema.