Datemi subito gli omega-3
Scritto da Giovanni Montagna
L’importanza di un nutriente essenziale
Sono ormai anni che nelle cucine manca il buon vecchio olio di fegato di merluzzo che le nostre bisnonne davano ai loro figli. Oggi, se chiediamo a qualcuno cosa sia l’olio di fegato di merluzzo vediamo solo fare delle gran smorfie disgustate pur non sapendo di cosa si tratti. Sappiamo tutti, però, che le cose cattive sono quelle che fanno meglio (non sempre comunque) e quest’olio era una di quelle. Ma cosa lo rendeva un “ingrediente magico” per la salute dell’uomo? Avete mai sentito parlare degli acidi grassi omega 3?
Ebbene, sono proprio questi grassi che rendevano quel disgustoso nutriente un elisir e che oggi si possono assumere sia attraverso l’alimentazione sia grazie ad integratori dal gusto neutro (o quasi). In questo articolo, cercherò di aiutarvi a comprendere il perché gli omega-3 possono esserci utili sperando di convincervi (ne sono sicuro) ad iniziare a consumarne se volete fare del bene a voi stessi.
Sfogliando il libro di chimica organica ho trovato una semplice descrizione di cosa è un grasso e cioè: un composto organico ternario (Carbonio, Idrogeno, Ossigeno) di origine animale o vegetale. Per la maggior parte dei casi, sono costituiti da una molecola di glicerolo legata ad 1,2 o 3 molecole di acidi grassi. I grassi sono la fonte più concentrata di energia contenuta negli alimenti (9 Kcal/gr), hanno prevalentemente una funzione di riserva energetica, oltre ad essere importanti e fondamentali costituenti di alcune strutture dell’organismo, come le membrane cellulari, gli ormoni e le lipoproteine. Rappresentano inoltre il carburante principale per il cuore e per gli esercizi prolungati a bassa intensità. La presenza dei grassi nell’organismo permette inoltre alle vitamine liposolubili di essere veicolate come substrati e dunque di essere utilizzate nelle reazioni biochimiche.
E’ arrivato il momento di fare un po’ di luce.
Gli acidi grassi della serie omega-3 sono normalmente presenti in alimenti marini (sopratutto nel salmone, nello sgombro, nelle sardine che inoltre sono anche ottime fonti di DHA) e in alcune piante. L’acido grasso capostipite degli omega-3 maggiormente rappresentato nel mondo vegetale ed essenziale per l’uomo è l’acido alfa-linolenico (LNA). Questo deve essere trasformato in EPA (acido eicoisapentenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) per esercitare quegli effetti biologici che oggi sappiamo essere determinanti per il corretto funzionamento di alcuni organi ed apparati quali cervello, retina e gonadi e che sono protettivi verso l’aterosclerosi e le malattie cardiovascolari. Inoltre, questi acidi grassi sono presenti in vari tessuti e cellule del nostro organismo dove contribuiscono in modo determinante alla fluidità delle membrane cellulari, e a modulare la produzione di composti dotati di molteplici attività biologiche: ciò spiega i numerosi ruoli fisiologici e fisiopatologici di questi composti.
La produzione di questi acidi grassi (EPA e DHA) dipende dall’attività enzimatica delle desaturasi (d-6 desaturasi) e delle elongasi sui loro precursori cioè gli acidi grassi essenziali (alfa-linolenico). Purtroppo la delta-6 è poco disponibile per questa conversione a causa di una competizione tra omega-3 ed omega-6 (questi ultimi in quantità troppo elevata) e perché viene inibita da stress, infezioni virali ed età. Ecco quindi che gli acidi grassi omega-3 a lunga e lunghissima catena (ed in particolare l’EPA ed il DHA, che sono i composti di questa famiglia veramente importanti per l’organismo) devono essere di fatto ottenuti dagli alimenti o da un’integrazione con prodotti purificati e distillati molecolarmente.
Molto importante è sapere che il corpo usa gli omega per regolare una grande quantità di funzioni cellulari e sostanze, inclusi i livelli di ecosanoidi che sono sostanze ad effetto ormone-simile che regolano quasi tutte le funzioni dell’organismo come: il sistema immunitario, le reazioni allergiche, la digestione, l’infiammazione, la temperatura corporea, la pressione e la circolazione sanguigna , la permeabilità cellulare, la funzionalità delle articolazioni e così via. Gli omega-3, aiutano l’organismo a produrre più eicosanoidi aventi effetti positivi sul nostro organismo.
Ecco che l’intuizione dei nostri bisnonni è ora confermata a livello scientifico. Sfogliando riviste scientifiche e valutando gli abstract recenti riguardanti gli omega-3, si può osservare come questo nutriente agisca in differenti situazioni:
Protezione cardiovascolare
È noto che gli acidi grassi omega-3 esercitano un’efficace azione antiaggregante piastrinica, controllano i lipidi plasmatici (soprattutto i trigliceridi), la pressione arteriosa, alcune funzioni dei leucociti e modulano le risposte infiammatorie. Di particolare interesse appaiono anche le più recenti informazioni sugli effetti antiaritmici degli acidi grassi omega-3, che possono spiegare l’azione protettiva di questi composti nei riguardi della morte cardiaca improvvisa. Il calo della mortalità coronarica osservato in molti studi è infatti spesso dovuto ad una riduzione selettiva della mortalità improvvisa, frequentemente causata da aritmie ventricolari gravi. L’effetto protettivo sulla mortalità coronarica può essere ottenuto anche mediante supplementazioni mirate mediante acidi grassi omega-3. Differenti studi hanno dimostrato che EPA e DHA svolgono effetti antiaritmici sul muscolo cardiaco.
Nutrizione neonatale
Un’area in cui la ricerca sugli omega-3 è attualmente molto attiva è quella relativa al ruolo di questi composti nella nutrizione neonatale, particolarmente nei neonati prematuri.
Un apporto adeguato di omega-3 nelle fasi critiche dello sviluppo perinatale è infatti importante per la maturazione di varie funzioni. Dati recenti suggeriscono che neonati prematuri alimentati con latte artificiale non supplementato con acidi grassi di questa famiglia abbiano verso i 6-8 anni una performance mentale inferiore rispetto a quelli alimentati con latte supplementato in acidi grassi omega-3; questi composti svolgerebbero anche un effetto positivo sullo sviluppo dei processi della visione.
Aiuto nello sport
Uno studio effettuato su una squadra di Football, ha utilizzato un integratore composto da una miscela di oli di pesce e oli vegetali, che forniva GLA, EPA e DHA ed un placebo costituito da olio d’oliva. Il gruppo che ha utilizzato la miscela, ha ottenuto un aumento significativo (+6% vs 1%) nel massimale di distensione su panca. In un altro studio sono stati presi 4 gruppi di giovani maschi. Un gruppo è servito da controllo, cioè ha continuato a seguire le abitudini precedenti, ad un altro gruppo è stato dato un integratore di olio di pesce più una dieta ricca di salmone equivalente all’apporto giornaliero di 3-4 grammi di omega-3. Il 3° gruppo ha effettuato un programma d’allenamento di tipo aerobico e l’ultimo gruppo ha seguito sia l’allenamento di tipo aerobico che l’integrazione a base di omega-3.
Dopo 10 settimane i maggiori miglioramenti dell’efficienza aerobica si sono verificati nei gruppi soggetti al programma di allenamento, ma anche nel gruppo che ha utilizzato solo gli integratori a base di omega-3 si sono verificati significativi miglioramenti rispetto al gruppo di controllo. Da quanto visto pare logico affermare che possono essere utili sia in sport di potenza che in quelli di resistenza.
Queste sono solo alcune delle ripercussioni che gli omega-3 hanno sul nostro organismo, ci vorrebbero pagine e pagine per descrivere anche le altre. Vi posso comunque accennare che sono fondamentali anche per prevenire e curare la depressione, patologia ormai diffusa nella nostra società.