Le strategie per vincere la difficile battaglia contro il grasso corporeo

Le persone sovrappeso sono sempre di più. Si stima che in Italia oltre il 35% della popolazione sia sovrappeso. Circa 21 milioni di persone che si trascinano dietro chili di troppo con effetti negativi sulla loro salute.

Esiste però un problema perfino più complesso della perdita di peso in generale. Quello dell’accumulo adiposo in specifiche zone del corpo. Tra quelle persone che riescono a dimagrire, un numero elevato perde peso ovunque tranne dove vorrebbe. Uomini con volti scavati ma con la pancia, donne con il seno svuotato, ma il sedere con la cellulite.  Come mai? Perché accumuliamo grasso in modo diverso? E perché facciamo così tanta fatica a perderlo esattamente dove vorremmo?

Come prima cosa dobbiamo abbandonare l’idea che il corpo funzioni esclusivamente secondo le leggi della termodinamica come se fosse una caldaia. Senza dubbio un eccesso di calorie rispetto ai consumi causa, ad un certo punto, un accumulo di grasso, ma dove viene depositato nel corpo non ha nulla a che fare con la matematica, ma con l’endocrinologia individuale.

Gli ormoni sono l’anello principale di trasferimento dell’informazione genetica in azioni biologiche nel nostro organismo. In termini tecnici i nostri ormoni sono fondamentali per trasformare le informazioni contenute nel DNA dette genotipo in risultati morfologici e biologici concreti che costituiscono quello che si chiama fenotipo.

Questo ruolo si osserva in maniera potente nei momenti di grande cambiamento ormonale come la pubertà o la menopausa.

Nel primo caso il massiccio aumento della produzione di ormoni sessuali porta allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Il testosterone porta i maschi ad avere più muscoli, un tono della voce più bassa, più peli corporei e una serie di caratteristiche comportamentali. Gli estrogeni e il progesterone nella donna danno il via al ciclo mestruale, incrementano il seno, incidono sui comportamenti e sulla personalità e danno anche una specifica tendenza all’accumulo di grasso, in particolare su glutei e cosce.

La parola chiave perché questo effetto complesso si manifesti in maniera corretta è equilibrio. Infatti né estrogeni né testosterone in sé causano un aumento di grasso, anzi. Ma quando l’equilibrio tra i vari ormoni viene compromesso, l’effetto complessivo che essi hanno cambia e può incidere negativamente sul deposito di grassi.

Nel maschio: un progressivo calo del testosterone, spesso associato ad un aumento degli estrogeni, comporta una perdita di massa muscolare. Questa si traduce a sua volta in una progressiva insulino-resistenza che causa aumento dei depositi nella zona addominale con aumentato rischio di patologie cardio-metaboliche.

Soluzioni: nel corso della vita è importante per il maschio monitorare i livelli di testosterone ed estrogeni e rivolgersi ad uno specialista nel caso si abbassino eccessivamente il testosterone e aumentino gli estrogeni. Oltre ovviamente a curare l’alimentazione,  è fondamentale fare sport regolarmente e in particolare attività come i pesi che rafforzano la muscolatura e rallentano lo sviluppo di insulino-resistenza, oltre a stimolare la produzione di testosterone.

Nella donna: una aumento degli estrogeni rispetto al progesterone favorisce in età fertile il deposito del grasso nella zona inferiore del corpo. In questo caso si tratta di grasso sottocutaneo molto difficile da smaltire perché poco vascolarizzato. Inoltre il grasso sottocutaneo contiene molti recettori estrogenici e produce esso stesso estrogeni e quindi favorisce l’instaurarsi di un circolo vizioso. Dopo la menopausa il calo di estrogeni e di progesterone lascia la donna in una condizione di relativo aumento del testosterone. In questo caso però il testosterone ha un’azione metabolica negativa e tende ad indurre un accumulo di grasso viscerale.

Soluzioni: è fondamentale monitorare i livelli ormonali nel corso della vita ed evitare che subentri una dominanza estrogenica, ossia un eccessiva produzione di estrogeni rispetto al progesterone in età fertile. Dopo la menopausa, quando non ci sono controindicazioni specifiche, è molto utile la terapia ormonale sostitutiva con ormoni bioidentitici (estradiolo transdermico + progesterone micronizzato) per mantenere il corretto equilibrio ormonale. Ovviamente anche nel caso della donna sono fondamentali alimentazione corretta e allenamento fisico, in particolare attività in grado di stimolare la circolazione nelle aree con maggiori depositi.

Insomma l’idea che ridurre le calorie e aumentare i consumi possa risolvere il complesso problema del sovrappeso e dei depositi di grasso in specifiche zone è piuttosto superficiale. Quello che serve invece è un approccio integrato metabolico-endocrino che in poche strutture viene offerto.

La speranza è che mano mano che la scienza comprende meglio i meccanismi coinvolti, sempre più clinici siano in grado di gestirli con un approccio integrato, l’unico capace di portare a dei veri risultati.