EMERGENZA CORONAVIRUS

EMERGENZA CORONAVIRUS: NESSUN ALLARMISMO, MA SOLO MISURE DI PREVENZIONE

TRIAGE TELEFONICO!!   “una telefonata salva la vita” e dalla diffusione pandemica!

Obiettivo: ridurre al minimo le occasioni di contatto tra pazienti che presentano sintomi compatibili con un sospetto di una affezione respiratoria di probabile origine virale suggestiva per COVID-19 e altri pazienti.

In caso di sintomi influenzali, e questo è il periodo, anche una febbre non troppo alta ma persistente, è bene che non ci si muova verso lo studio del MMG, della CA, né verso l’ospedale, se non dopo un contatto telefonico, con i numeri di pubblica utilità creati a livello nazionale e regionale su questa infezione.

Gli assistiti con febbre e sintomi influenzali respiratori sospetti NON vengano in studio!

Aumentiamo la disponibilità telefonica e pertanto abbiamo attivato un “triage telefonico” apposito per valutare i casi! E poi consigliare gli step da seguire.

Riduciamo i rischi inutili!

Se non si rispetta quanto sopra dobbiamo ESPELLERE IN MANIERA “RUVIDA” E NEGARE LE VISITE !!! 

Anche le visite domiciliari dovranno prima essere valutate, telefonicamente!!!

Attenzione che l’ambulatorio medico può essere il luogo migliore per contagiarsi!

Chi ha sintomi DEVE restare a casa!!! Non andare altresi’ al pronto soccorso o alla Guadia medica!! 

La mascherina  NON serve per chi NON ha sintomi, ma per chi ha sintomi!!!

Si a contatti telefonici!! Daremo i giorni di malattia senza problemi!!

Si può altresì chiamare il numero telefonico del Ministero della sanità preposto: il 1500.

Personale preposto vi farà delle domande mirate per capire la vostra situazione, se è il caso verrà attivato il 118 per l’invio di una apposita ambulanza, che seguirà un percorso di diagnostica mirata al caso.

Mi raccomando ditelo a quanti più possibile. Ormai il Coronavirus è in ITALIA. Purtroppo è arrivato.

Nei prossimi giorni, presumibilmente, saranno suggerite una serie di linee guida proposte dalle organizzazioni internazionali che saranno recepite dallo Stato, dalle Regioni, dai Comuni. Noi dobbiamo semplicemente – si fa per dire – fare lo sforzo di rispettare quelle regole. In questo momento non c’è tempo per l’improvvisazione. Non c’è tempo di dire “Io non credo a quel che mi dicono le istituzioni”. Non c’è tempo per fake news, teorie del complotto, negazionismo. È un’emergenza sanitaria, questa, che non riguarda noi come singoli, ma che ci riguarda come comunità e come sistema Paese.

Noi dobbiamo essere parte della soluzione e non parte del problema.